Cani e gatti: attenzione al pericolo cataratta.
Come riconoscerla e cosa fare.
Non è molto semplice accorgersi quando i nostri pelosetti cominciano a soffrire di cataratta e dunque‚ del progressivo calo della vista.
Questo succede perché sia cani che gatti riescono infatti a compensare la perdita della vista utilizzando gli altri sensi (olfafatto, udito e tatto) in modo efficace rendendo difficile accorgersi subito del problema.
I segnali che possono indicare un problema alla vista
Esistono‚ però‚ alcuni segnali, cambi di comportamento che possono aiutarci sospettare la presenza di cataratta o calo visivo:
- il pet mostra insicurezza quando si muove in ambienti nuovi e sconosciuti;
- urta spesso contro mobili o ostacoli che prima evitava con facilità.
È a quel punto che guardare è attentamente negli occhi dei vostri cuccioli può davvero fare la differenza. Se noterete una sorta di velo che riveste la cornea‚ non più cristallina e vivida‚ allora è molto probabile che il vostro amico a quattro zampe abbia sviluppato la cataratta.
Le diverse forme di cataratta nel cane e nel gatto
La cataratta non è uguale per tutti: può avere diverse origini e gravità. Le principali forme sono:
- Cataratta diabetica – legata a disfunzioni metaboliche come il diabete mellito;
- Cataratta genetica o ereditaria – più comune in alcune razze predisposte;
- Cataratta senile – dovuta all’invecchiamento del cristallino;
- Cataratta traumatica – causata da urti o lesioni oculari.
In base alla causa e all’evoluzione, la vista può essere più o meno compromessa.
Intervento chirurgico: quando è possibile
Mentre gli interventi di cataratta nell’uomo sono ormai di routine, nei cani e nei gatti l’operazione è più complessa e richiede strumentazioni e competenze veterinarie specifiche.
Si tratta di un intervento chirurgico davvero complicato che può coinvolgere i cuccioli, persino a partire da sei settimane di vita, ma solo se le condizioni cliniche lo consentono.
Per questo è essenziale una visita oculistica veterinaria approfondita, utile per valutare:
- il tipo di cataratta;
- lo stato generale dell’occhio;
- l’idoneità del paziente all’intervento.

